May 2017

Tour in Marocco: il Ramadan

Posted By : Omar Mbirek/ 1863 0

Tra il 26 maggio e il 27 maggio è iniziato il Ramadan, il mese del digiuno che i musulmani dedicano al digiuno, alla preghiera e alla purificazione. Un tour in Marocco, durante il periodo, è comunque possibile farlo, senza alcuna limitazione per il turista.   Inizialmente il Ramadan si svolgeva in un mese estivo; il suo nome infatti vuol dire “mese caldo”. Fu in seguito lo stesso Maometto ad adottare un calendario puramente lunare di dodici mesi e di conseguenza la sua cadenza varia di anno in anno. Stabilire il suo inizio non è cosa semplice, perchè dipende da complessi calcoli astronomici. La durata del Ramadan è di circa un mese, quindi, quest’anno, durerà fino al prossimo 24 giugno, cioè all’arrivo della nuova luna.

Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal digiuno e dovrebbero al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità come ad esempio nutrire le persone bisognose indipendentemente dalla loro religione, gruppo etnico o dalle loro convinzioni. Le donne durante il loro ciclo o le persone in viaggio non devono digiunare, ma lo possono rimandare.

Quando tramonta il sole il digiuno viene rotto. La tradizione vuole che si preferisca mangiare un dattero perché così faceva il Profeta. In alternativa si può bere un bicchiere d’acqua.

I cinque doveri. Il digiuno (sawn) è uno dei cinque doveri della fede islamica. Gli altri sono la professione di fede (kalima), la recita quotidiana delle cinque preghiere (salat), l’elargizione delle elemosine (zakat) e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio (hagg) a La Mecca (Arabia Saudita).

Alcune differenze si riscontrano però nei cibi, che si possono mangiare quando cala il sole. Ogni Paese ha delle particolarità. Per esempio in Tunisia, Algeria, Marocco viene preparato un cous cous soltanto con l’agnello (non il pollo o il montone) arricchito da uvetta.

In Siria e in Giordania invece si mangiano i “katai”, dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero.
Durante il Ramadan si bevono succhi di frutta, e nei Paesi del Maghreb quello di liquirizia, che alza la pressione sanguigna, perché chi digiuna ce l’ha più bassa del solito.

Per i turisti in Marocco non c’è alcun problema, non viene minimamente cambiato il loro programma di viaggio.

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Tour deserto Marocco

Posted By : Omar Mbirek/ 1935 0

Non si deve pensare ad un tour nel deserto del Marocco come qualcosa di impossibile o da farsi solo in certi periodi dell’anno.
Un tour nel deserto del Marocco è magico in qualunque stagione, anche in estate perchè il caldo secco è quasi piacevole, sempre ventilato anche se le temperature sono elevate; di notte l’aria fresca permette di dormire anche sotto le stelle. Anche in inverno un tour nel deserto del Marocco offre uno spettacolo incredibile: la neve sui Monti Atlas per raggiungere le dune dell’Erg Chebbi e talvolta la neve stesse sulle dune del deserto; solo nella fantasia si posso immaginare questi paesaggi.
Uno dei luoghi più suggestivi del mondo è il deserto del Sahara. Il tempo, lo spazio, i suoni non esistono tra le dune e si vive un senso di estraneità dagli eventi. Poichè è il deserto più vasto del mondo e occupa gran parte dell’Africa dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso offre un paesaggio composto da regioni tra di loro molto differenti in tutti i loro aspetti sia climatici, sia ambientali.

Pensando al deserto si immaginano sempre grandi distese di sabbia dorata, dune che si perdono all’orizzonte, senza limiti.

Si ha una sensazione di immobilità e di mancanza di orientamento, a meno di essere accompagnati a scoprire la sua dimensione con qualche guida affidabile del luogo, appartenente alle aniche famiglie berbere locali che ci aprono le porte di questa immensità.

Il “vero” deserto è il deserto di Merzouga, nella parte marocchina del Sahara. Le dune dell’Erg Chebbi possono raggiungere i 150 metri di altezza e le loro vette sono spesso increspate dalla brezza desertica.

La popolazione del deserto, nata e cresciuta in questo difficile ambiente, si sposta a dorso di cammello e riescono ad orientarsi grazie alle vie che conducono alle oasi. Sono persone ospitali: vi accolgono nelle loro semplici dimore con affetto e anche curiosità, non hanno mai visto e conosciuto nessuno al di fuori della gente del loro villaggio. Accettare il loro vero tè alla mente, i loro dolcetti tradizionali è il più grande regalo che potete fare loro. Se avete la possibilità di vivere con un tour nel deserto del Marocco un’esperienza simile, portate qualche piccolo dono per i bambini, non vi ringrazieranno a parole ma con i loro indimenticabili sguardi.

Le loro dimore sono le tende berbere, arredate con tappeti e cuscini colorati che proteggono dalla sabbia alzata dal vento: vivere una notte in un accampamento berbero è un’esperienza unica, dove il rumore più assordante è quello del silenzio e la luce più forte è il sole di giorno e le stelle di notte.

Appena fuori dal deserto si incontra un paesaggio lunare, fatto di valli scure, dove sorgono i villaggi berberi in cui vivono famiglie che vivono di solo allevamento di bestiame.

E’ proprio presso queste famiglie che si possono conoscere le vere tradizioni culturali.

“Il tè nel deserto” di Bernardo Bertolucci, tratto dal romanzo di Paul Bowles, è la migliore immagine di questo suggestivo incontro tra l’uomo occidentale e il magico deserto.

 

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