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Il tour in Marocco prosegue a Essaouira

Posted By : Omar Mbirek/ 10165 1

Visitare una sinagoga
Un tour in Marocco a Essaouira può includere anche la visita di una sinagoga.
Il massimo rappresentante fu il rabbino Haïm Pinto, deceduto nel 1845; egli era una figura estremamente importante per tutta la comunità ebraica, tanto da richiamare annualmente centinaia di ebrei che giungono a Essaouira in pellegrinaggio alla visita della sua tomba. Un tempo la popolazione di Essaouira era per il 40% ebrea, attualmente, dal marzo 2018 è costituita da una sola persona. Purtroppo molte costruzioni ebraiche sono state demolite nel mellah (quartiere ebraico) di Essaouira, ma sono rimaste due sinagoghe visitabili gratuitamente: una è la dimora e l’ufficio del rabbino Haïm Pinto. La Torah di Pinto (il riferimento fondamentale della religione ebraica) ha oggi più di 200 anni, ed è ancora conservata e utilizzata per la preghiera. Non lontano dalla casa di Haïm Pinto è situata Slat Lkahal, la sinagoga di tutta la comunità ebraica.
Le due sinagoghe sono state perfettamente mantenute ed è davvero interessante scoprire la storia ebraica di Essaouira attraverso esse. I custodi parlano perfettamente inglese e vi potranno dare utili informazioni sulla visita.

Un tuffo nella musica
Essaouira è famosa anche per la musica: è ovunque, non solo la si sente, ma la si vede nei giovani dai lunghi dreadlocks e dalle barbe; ricordano Jimi Hendrix, che a Essaouira era di casa. Vi giunse nel luglio del 1969 e qui soggiornò la prima volta per 11 giorni, per poi ritornare ripetutamente nel corso degli anni. La maggior parte dei cafè e dei ristoranti sono arredati con cimeli musicali. Non deve mancare la visita ad un negozio di strumenti musicali: dalle chitarre ai tradizionali bassi a tre corde chiamati gimbri. E’ un tour in Marocco particolare quello che prevede la fermata ad Essaouira, soprattutto a giugno quando si svolge il World Music Festival e il festival Gnawa, la vera anima di Essouira che attira ogni estate quasi mezzo milione di persone. La musica Gnawa venne portata in Marocco dagli schiavi del sud del deserto del Sahara. E’ possibile vedere un intero concerto totalmente gratuito nella piazza del porto, Place Moulay Hassan.

Respirare l’arte di Essaouira
Esiste a Essaouira una convivenza quasi inaspettata tra i negozi di spezie e le gallerie d’arte. Alcune di queste gallerie sono delle vere e proprie cooperative che sono di proprietà degli stessi artisti o comunque di negozianti che vendono le creazione degli stessi.
Essendo ad Essaouira la popolazione molto ospitale, rispetto ad altre zone del Marocco non esiste alcun problema a fotografare sia gli artisti che gli artigiani intenti nel loro lavoro; anzi alcuni di loro sono felici di poter spiegare cosa e come stanno creando con la loro fantasia.
Gli stili di pittura che si incontrano ad Essaouira sono moltissimi e gli stessi artisti, almeno la maggior parte di loro, è nativa di Essaouira.
Oltre a scoprire i vari stili di pittura e arte lungo le stradine della città esiste una galleria che li ospita: La Kasbah in Rue de Tétouan.
Se si vuole acquistare qualche creazione è molto più conveniente rivolgersi ai singoli negozietti.

Tour Marocco: costa atlantica, dune del deserto del Sahara e Oualidia

Posted By : Omar Mbirek/ 1291 0

Quando si esce dalla grande cisterna il sole marocchino quasi ferisce gli occhi ma invita anche ad ammirare Mazagan nel suo insieme, dall’alto: la cosa migliore per farlo è passeggiare sulle mura della cittadella fortificata, per scendere alla fine del giro e infilarsi in qualche vicolo della medina. Magari per entrare in un forno a legna dove assaggiare il khubz, un fragrante pane di semola; oppure per andare a rilassarsi in un vecchio hammam (con orari rigorosamente distinti per uomini e donne) alimentato anch’esso da una caldaia a legna.

Qui il venerdì, giorno sacro nell’Islam, si può assistere al rito della tanjia, tradizionalmente preparata solo dagli uomini: una giara di cotto viene riempita di carne di montone e spezie e poi sigillata; per pochi dirham il guardiano dell’hammam la fa cuocere lentamente sotto la cenere, per ore, e quando la giara viene stappata sprigiona un profumo capace di stimolare l’appetito di chiunque.

Ma c’è molto da scoprire anche oltre El-Jadida. Proseguendo sulla costa atlantica verso sud si incontrano panorami di peculiare bellezza: le lunghe onde dell’oceano arrivano a lambire grandi dune di sabbia – a ricordarci che siamo comunque in un Paese sahariano – e non si vede quasi nessun segno di presenza umana, a parte un pastore con le sue pecore in groppa ad un asinello, alcune saline in riva al mare e qualche serra più all’interno.

Scendendo per 78 chilometri lungo la costa a sud di El-Jadida si arriva infine alla candida cittadina di Oualidia, fondata nel XVII secolo dal sultano El Oualid e oggi celebre meta di vacanze per le famiglie della ricca borghesia marocchina di Rabat, Casablanca e Marrakech, ma ancora quasi ignota al turismo occidentale.